Premio “Firenze Archeofilm” 2019 al documentario più votato dal pubblico
è stato assegnato a:
Regia: Nicolò Bongiorno – Nazione: Italia/Croazia – Durata: 76’ – Anno di produzione: 2019 – Consulenza scientifica: Francesco Tiboni – Produzione: Allegria Films, Nicolò Bongiorno
Il documentario evoca la storia della leggendaria battaglia navale di Lissa (1866), scontro simbolo e icona della marineria moderna. Attraverso un mosaico di suggestioni visive, storiche e mitologiche, lo spettatore viaggia con grandi maestri dell’esplorazione subacquea fino al grembo profondo di un capitolo dimenticato dell’Unità d’Italia. Un’immersione di grande importanza scientifica e archeologica, raccontata come una fiaba moderna.
«Dedico questo premio a tutti gli amanti del mare. Quest’opera è stata per me un viaggio anche interiore nello spazio e nel tempo. Con grandi difficoltà tecniche, il relitto si trova a 110 metri di profondità, abbiamo voluto raccontare un pezzo di storia dimenticata che appartiene a tutti noi».
Nicolò Bongiorno, regista de “I leoni di Lissa”
Premio “Università di Firenze”
Giuria composta da tre docenti dell’Università di Firenze: Domenico Lo Vetro (docente di archeologia preistorica), Silvia Pezzoli (docente di Scienze della comunicazione), Federico Pierotti (docente di Storia del cinema)
è stato assegnato a:
Regia: Andrea Calderone – Nazione: Italia – Durata: 60’ – Anno di produzione: 2017 – Consulenza scientifica: C. Strinati, E. Guidoboni, F. Doglioni, Cap. M. Stefàno, Gen. F. Parrulli, O. Sartiani, L. Montevecchi, M. Gattari, A. De Bernardo, M. Vale, A. Vittorini, S. Fusetti, A. Bonito Oliva, M. Felicori – Produzione: Federico Riboldazzi – TIWI
«Per la qualità del racconto per immagini e per l’efficacia del montaggio che tiene insieme un repertorio differenziato e ampio di fonti ben articolate e selezionate, che mostrano la crudeltà del terremoto, ma anche l’idea che nel recupero del patrimonio artistico-culturale si possa rintracciare un modo per celebrare il lutto, fare memoria e tenere insieme un’identità violata costruendo ponti tra passato e futuro. Per la qualità dei contributi di esperti e professionisti, che sulle sorti dell’arte riflettono con competenza, e riescono con abilità a sensibilizzare lo spettatore su come l’arte recupera l’arte e come l’arte accolga e renda eterne le vite delle persone che l’hanno conosciuta, ammirata, frequentata quotidianamente o alla quale si sono rivolte in preghiera. Per la capacità di raccontare una storia, o tante storie, ricostruendo un ordine e un senso attraverso la divisione in fasi/paragrafi dei destini dei luoghi, dei patrimoni artistici, degli insediamenti umani colpiti dalla forza implacabile dei terremoti».
Menzione speciale:
Still Turning
Regia: Jesse Pickett – Nazione: Canada – Durata: 10’ – Anno di produzione: 2017 – Produzione: Shirley Gu
«racconta con semplicità ed efficacia l’amore di un uomo per le sue tradizioni, il suo legame con il territorio, il rispetto per la natura e per l’ambiente. Il breve film, animato da un ricercato equilibrio tra immagini e suoni, sviluppa una narrazione poetica e coinvolgente, che mette in risalto le qualità di un uomo legato al proprio passato e capace allo stesso tempo di trasmettere la propria passione alle generazioni future».
C’era una volta Iato
Regia: Donatella Taormina – Nazione: Italia – Durata: 20’ – Anno di produzione: 2017 – Consulenza scientifica: L. Gandolfo, A. Alfano – Produzione: Istituto Comprensivo di San Giuseppe Jato
«è un racconto originale e attento, realizzato sui banchi dell’Istituto Comprensivo di San Giuseppe Jato, con pochi mezzi e con costi contenuti, ma estremamente gradevole e appassionante per adulti e per bambini. I valori che esprime sono molteplici: si tratta di un testo che ha scelto di utilizzare un linguaggio originale, che recupera e, al contempo, trasmette la memoria di un luogo attraverso il coinvolgimento attivo delle generazioni future e che si propone come modello pedagogico per il recupero partecipato della storia locale. Come in una fiaba, le giovani voci narranti, gli eroi e i paesaggi di carta, catturano l’attenzione dello spettatore, raccontano il passato di una terra ricca di storia e di cultura, un passato restituito attraverso la collaborazione creativa di studenti e insegnanti profondamente legati alla propria terra».
Premio “Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria Paolo Graziosi”
al miglior film di archeologia preistorica
Giuria composta da: Fabio Martini (archeologo docente all’Università di Firenze e Presidente del Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria), Federico Pierotti (docente di Storia del cinema all’Università di Firenze), Massimo Tarassi (storico, dirigente Cultura Provincia di Firenze, membro del CdA del Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria)
è stato assegnato a:
Regia: Thomas Cirotteau – Nazione: Francia – Durata: 90’ – Anno di produzione: 2017 – Consulenza scientifica: Robert Salvestrin – Produzione: Bonne Pioche Télévision & UGC Image
Menzione speciale:
Pasión Amerindia
Regia: David Bottome – Nazione: Venezuela – Durata: 17’ – Anno di produzione: 2018 – Consulenza scientifica: Andrezj Antczak – Produzione: David Bottome
Voto “film più gradito al pubblico” da 1 a 5
1° I leoni di Lissa (4,58)
2° Chi ha ucciso il Neandertal? (4,56)
3° Tutankhamon, i segreti del faraone: un re guerriero (4,5)
4° Pastori nella grotta (4,48)
5° Il papiro dimenticato della Grande Piramide (4,42)
6° Il “ragazzo” con la Nikon. Libia. Antiche architetture berbere (4,41)
7° La stele della Tempesta (4,41)
8° Siria. Gli ultimi difensori del Patrimonio (4,4)
9° I primi uomini dell’Himalaya (4,38)
10° I primi sciamani del Sud Africa (4,3)
11° Misteriose scoperte nella Grande Piramide (4,22)
12° I Beja, un popolo antico (4,14)
13° Choquequirao, la geografia sacra degli Incas (4,12)
14° Oman, il tesoro di Mudhmar (4,04)
15° Pompei 3D, una storia sepolta (3,98)
16° Versailles, il palazzo riscoperto del Re Sole (3,94)
17° Olimpia, le origini dei giochi (3,94)
18° C’era una volta Iato (3,93)
19° Il mistero delle pietre falliche dell’Etiopia (3,87)
20° La storia dimenticata degli Swahili (3,87)